Come vi avevamo annunciato quest’estate, Il nostro socio Vincenzo Gamba, in compagnia della moglie Terry e dell’ amico polacco Piotr, è partito da Bari e per risalire in bicicletta l’Italia sulle orme della SECONDA ARMATA POLACCA comandata del generale ANDERS.
Ecco il resoconto del viaggio:
Ed il 24 luglio con mia moglie Maria Teresa e il nostro amico polacco Piotr abbiamo dato inizio a questo viaggio (1.041 kilometri) sulle orme della seconda armata polacca in Italia comandata dal Gen. Wladislav Anders, in un giorno di vero caldo estivo,(per fortuna il tempo è stato spesso nuvoloso, un caldo così per tanti giorni ci avrebbe fatto morire).
Lasciato l’aeroporto raggiungiamo Casamassima a sud di Bari dove ci attende il prof. Gianluca Vernole per parlarci dei polacchi in Puglia durante la seconda guerra mondiale ed accompagnarci poi al cimitero polacco di Casamassima dove riposano 429 soldati polacchi. Nel tardo pomeriggio abbiamo pedalato alla volta di Bari ed in centro ci ha affiancatiun ciclista che ci ha aiutati a trovare un alberga-bici, ci ha poi detto di essere vice-presidente di “ Ruota Libera Bari”(l’Aribi di Bari) invitandoci per la sera a partecipare in bicicletta alla visita di Bari vecchia con i loro iscritti in una uscita già programmata con guida.
Nei giorni successivi, sempre seguendo il percorso fatto dalla seconda armata polacca, abbiamo pedalato verso Bisceglie, Trani, Barletta, Lucera, Campobasso che bassa non è e lì ci ha colti una bombad’acqua. Noi ci siamo riparati alla bell’è meglio sotto la tettoia dei carrelli di un supermercato.
Tappa importante a quel punto è stata Montecassino, per ricordare la battaglia nella quale molti soldati di diverse nazionalità hanno combattuto ma furono i polacchi i primi a raggiungere il monastero 70 anni fa ed è forse per questo motivo che solo a loro è stato concesso di ricavare il loro cimitero con i caduti di questa battaglia proprio in prossimità della vetta.(1200 le tombe)Anche il giro d’Italia 2014 ha voluto ricordare l’anniversario del famoso scontro il 15 maggio scorso con un arrivo.
Lasciato Cassino abbiamo raggiunto nuovamente l’Adriatico a Pescara e da lì con un tempo nuvoloso e a tratti anche di pioggia intensa , su piste ciclabili non sempre continue, siamo andati verso Ancona per visitare a Loreto il terzo cimiteropolacco.
Lasciata Loreto ed il suo stupendo centro storico alle spalle, abbiamo dato inizio alla parte ciclisticamente più impegnativa, ma bellissima ed emozionante attraversando la Recanati del “Giacomo”. Sui muri delle case che portano alla casa Leopardi, c’erano diversi pannelli con frammenti di sue poesie e scritti, mi è sembrato per un istante “adesso lo andiamo ad incontrare e a parlarci a quel genio”.
E poi ancora via tra montagne dolomitiche verso Nocera Umbra, Foligno, Spello, Assisi, Perugia, Lago Trasimeno.
E poi ancora a nord verso Arezzo, Bibbiena, l’Appennino con il passo dei Mandrioli (1173 mt), discesona verso Bagno di Romagna, poi su verso il passo del Carnaio, in fondo alla lunga discesa Santa Sofia e poi subito di nuovo una tosta salita verso il passo delle Forche. Cosa sarebbe l’andare in bicicletta senza la meraviglia delle montagne?
La successiva discesa ci porterà a Predappio paese che proprio i polacchi liberarono nell’autunno 1944. Qui a Predappio visita alla tomba del più “famoso” loro concittadino. Ora ci rimane solo la pianura verso Forlì, Faenza, Imola, Bologna nella quale entreranno ipolacchi liberatori il 21 aprile 1945 e sulle torri più alte isseranno la loro bandiera; a Bologna ci rimane l’ultimo cimitero al quale rendere omaggio.
In Italia riposano quasi 5.000 giovani polacchi, quasi 10.000 furono i feriti e la Polonia, alla fine della seconda guerra mondiale non avrà la sperata libertà, dovrà attendere gli anni ’80 con Solidarnosc e la caduta del muro di Berlino.
Quando sono andato ad Olkusz in Polonia sulla tomba del nostro Francesco Nullo, pensavo che il debito di riconoscenza nei confronti della Polonia, fosse stato da lui saldato. Ho invece scoperto che abbiamo un debito di riconoscenza più recente che spero lo si possa saldare con amicizia con quel popolo e non con le armi.
È commovente quanto è scolpito a Montecassino:
NOI SOLDATI POLACCHI ABBIAMO DATO LE NOSTRE ANIME DIO
I NOSTRI CORPI ALL’ITALIA
I NOSTRI CUORI ALLA POLONIA
Il Gen. Anders morto in esilio a Londra nel 1970 ha voluto essere sepolto a Montecassino e lì è sepolto il solo suo cuore
Vincenzo Gamba